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I Rischi che si corrono a non pagare le cartelle esattoriali sono di due tipi, lavorativi e patrimoniali.
I rischi lavorativi consistono in primo luogo alla impossibilità di farsi rilasciare il Durc dall’Inps o dall’Inail, necessario ad effettuare i lavori e a partecipare alle gare d’appalto, in secondo luogo il blocco dei pagamenti presso gli enti e infine la revoca del fido bancario.
In merito al Durc, tutti sanno che chi svolge un attività lavorativa specialmente di tipo operativo, necessità per lavorare sui cantieri del famigerato Durc o certificato di regolarità contributiva, se ci sono contributi inps o inail insoluti, gli enti previdenziali bloccano il rilascio del certificato paralizzando l’attività e impedendo la partecipazione a qualsivoglia gara d’appalto.
Riguardo al blocco dei pagamenti, chi lavora con gli enti pubblici, rischia che i crediti da incassare per i lavori effettuati vengano assorbiti da Equitalia, su questo punto c’e’ da sapere che il concessionario prende tutto indipendentemente dagli importi da riscuotere e poi restituisce in barba a qualsiasi principio di buon andamento e correttezza della pubblica amministrazione, mi e’ capitato personalmente nella mia attività professionale che ad un cliente gli hanno bloccato 700.000,00 euro di crediti da incassare a fronte di un debito di 300.000,00, ovviamente il rimborso lo si fa con calma e l’azienda rischia di non poter nemmeno pagare gli stipendi.
L’ultimo rischio lavorativo e’ quello del blocco del fido, la banca viene a sapere in men che non si dica dei debiti esattoriali dalla centrale rischi e il cliente viene invitato a rientrare.
I Rischi Patrimoniali inoltre sono i piu’ devastanti, l’Equitalia puo’ a scelta scegliere, tra fermo amministrativo dei mezzi di trasporto, ipoteca sulla casa e pignoramento presso terzi.
Il Fermo amministrativo detto anche ganasce fiscali blocca la macchina e se si viene intercettati a circolare si rischia il sequestro e multe salate, ma in questo caso c’e’ anche gente che ha il fermo e non lo sa ma questa e’ un’altra storia, che la dice lunga sulla dittatura fiscale dello stato italiano.
L’ipoteca sulla casa e’ la piu’ odiosa, se il debito supera 8.000,00 possono non solo ipotecare la casa, ma anche venderla all’asta trascorsi 6 mesi ovviamente a prezzi stracciati con vantaggi enormi per che compra…
Ultimo rischio patrimoniale e’ il pignoramento presso terzi, possono pignorare quindi le somme da incassare presso gli enti, presso i clienti e presso le banche (bloccandovi il conto corrente).
I piu’ esposti sono quelli i cui clienti sono noti, come gli agenti di commercio i cui mandati risultano alla camera di commercio e chi lavora con lo Stato, ma anche noi tutti ricorderete gli elenchi clienti e fornitori, poi aboliti, a cosa servivano secondo voi, a parte l’illusione della lotta all’evasione?
Il blocco del conto corrente infine e’ il peggiore, vi paralizza l’attività, si prendono tutti i soldi e la banca entra in allarme e addio credito.
Come bisogna difendersi? Semplice bisogna in primo luogo adottare una forma giuridica a responsabilità limitata come le srl, evitare le società di persone e le ditte individuali, farsi fare un piano di protezione da parte di un esperto in difesa tributaria e la cosa piu’ importante fare ricorso alla Commissione tributaria provinciale competente richiedendo la sospensione, se questi non viene concessa richiedere immediatamente la rateizzazione, che per Direttiva Equitalia prot. n. 2008/2070 del 27 marzo 2008 alla presentazione dell’istanza di rateizzazione le procedure esecutive vengono bloccate, almeno cosi’ dovrebbe essere.
Nella Direttiva DSR/NC/2008/017 del 13 maggio 2008 emanata da Equitalia S.p.a , si legge espressamente che la divisione in rate viene stabilita, secondo due classi di debito: per debiti inferiori ai 5.000,00 euro (le rate
non potranno essere più di 36) e per debiti superiori ai 5.000,00 euro (le rate potranno arrivare fino a un massimo di 72).